La festa di Fratelli d’Italia si chiude con frecciate durissime contro Elly Schlein e la comunità LGBTQIA+: ecco cosa ha detto Giorgia Meloni.
Nel cuore di Roma, al Circo Massimo, si è conclusa Atreju 2024, la tradizionale festa di Fratelli d’Italia. Un evento che ha visto la partecipazione di migliaia di sostenitori, ma anche di momenti di scontro politico acceso, in particolare con l’intervento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Meloni accusata di omofobia: battuta infelice su Elly Schlein
Durante il suo discorso finale, Meloni ha lanciato una serie di attacchi duri nei confronti della leader del Partito Democratico, Elly Schlein, riprendendo la sua partecipazione al Roma Pride 2024, dove la Schlein si era esibita in pubblico con la popstar Annalisa.
In un passaggio controverso del suo intervento, Meloni ha dichiarato: “Preferisce l’esibizione su un palco con J-Ax o un balletto sui carri del gay pride”.
Con queste parole, la premier ha voluto deridere l’impegno politico di Schlein nel sostenere i diritti LGBTQIA+ e le sue battaglie per il matrimonio egualitario e il riconoscimento delle coppie omogenitoriali.
Un attacco che, secondo molti osservatori, mescola politica e superficialità, denigrando in modo esplicito la partecipazione a una manifestazione di orgoglio come il Pride.
La polemica omofoba e il clima di polarizzazione
Meloni, nel suo discorso, ha utilizzato la partecipazione di Schlein al Pride per cercare di sminuire la sua figura politica.
La leader di Fratelli d’Italia, anziché affrontare nel merito le tematiche politiche, ha scelto di ridicolizzare un momento di solidarietà e di rivendicazione, tipico di chi sostiene la comunità LGBTQIA+.
Questa scelta ha alimentato il clima di polarizzazione che da tempo caratterizza la politica italiana, con Meloni che continua a dipingere sé stessa come una difensora della “serietà” politica, mentre i suoi oppositori vengono accusati di frivolezza e di atteggiamenti estranei alla “serietà”.
Donzelli e la normalizzazione di un linguaggio offensivo
Non è stato solo Meloni a suscitare polemiche. Anche Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, ha scatenato un dibattito con le sue dichiarazioni su orientamenti sessuali e “autoironia”.
Parlando di esponenti del suo partito con orientamenti sessuali diversi dal suo, Donzelli ha dichiarato: “Si divertono a dire ‘fr0…o’ e a scherzarci su, e sono contro l’utero in affitto: non per questo sono meno gay degli altri”.
Questa affermazione, che ha suscitato indignazione, è stata interpretata da molti come un tentativo di normalizzare un linguaggio offensivo, travestito da battuta innocente.
Le parole di Meloni e Donzelli, seppur rivolte a temi differenti, sembrano condividere un sottotesto comune: quello di minimizzare le rivendicazioni della comunità LGBTQIA+.
Mentre Meloni ridicolizza il Pride, Donzelli legittima comportamenti che possono perpetuare stereotipi dannosi. Entrambi i discorsi sembrano voler ridefinire l’approccio ai diritti LGBTQIA+ in chiave conservatrice, cercando di creare un fossato tra la “politica seria” e le battaglie per i diritti civili, in un quadro che rischia di dividere ulteriormente il Paese.
Un governo che polarizza e divide
Queste dichiarazioni fanno parte di un quadro politico più ampio in cui Fratelli d’Italia continua a alimentare una narrativa divisiva.
L’uso della politica come strumento per polarizzare ulteriormente la società italiana, invece di promuovere l’inclusività, è una strategia che sembra rafforzarsi.
La comunità LGBTQIA+ si trova ancora una volta al centro di un attacco ideologico che rischia di cancellare anni di battaglie per il riconoscimento dei diritti civili.